lunedì 7 aprile 2014

E sono già otto

7 Agosto - 7 Aprile

Siamo già a otto mesi. Molte volte mi ero immaginata aprile come un mese lontano, quasi irraggiungibile. E invece sono qui, a meno di tre mesi dalla fine dell'esperienza, con Intercultura che me lo ricorda con una lettera.
Il mese di marzo è stato decisamente il migliore finora. Ho avuto un sacco di cose da fare e ho conosciuto un sacco di gente facendo il musical, e anche se non li vedo mai è stato comunque bello conoscerli. Ormai ho capito come funziona la superficialità americana.
Col caldo improvviso di questi giorni ho impacchettato i vestiti invernali, e ciò mi ha portata a pensare sempre di più al ritorno. In più, la lettera di Intercultura sta rendendo tutto più reale. Tutto sta cominciando a prendere forma. Mancano circa due mesi e tre settimane al 30 giugno, eppure ora lo sento così vicino.
Più penso al ritorno, più mi rendo conto di quanto mi mancherà questo posto. Per quanti difetti abbia e per quanto ami la cultura italiana, mi sto affezionando al North Carolina e a questa mia America.
Mi mancherà parlare inglese. Andare a scuola vestita alla cavolo, perché tanto nessuno ti dice niente. Mi mancherà la scuola, dove tutti sono divisi in vari gruppi sociali, dagli atleti agli artisti, e dove ognuno è diverso e non sono fatti tutti con lo stampino. Dove ci sono persone come Josh, che nel mezzo della lezione di inglese si mette a ballare e cantare canzoni sexy facendo i movimenti sensuali e se ne frega di quello che pensa la gente. Mi mancheranno le lezioni di inglese, con la profe che ci chiama "babe" e "pumpkin", e le lezioni di chimica, scherzare con Mr. Heinold e parlarci come se fosse un amico. Le lezioni di teatro con Ms. Stegall, con il check in quotidiano dicendo come ci sentiamo physically, mentally and emotionally. Mi mancheranno i ragazzi del musical, così pazzi e fantastici.
Mi mancheranno le colazioni con eggs, bacon e biscuits. Mi mancheranno le serate in cui siamo solo io e l'host dad quindi ordiniamo una pizza pepperoni and sausage da Domino's. Mi mancherà andare a correre in Southern Village, o poter dire a una persona che mi piace il suo outfit, anche se non la conosco, oppure andare da Walmart alle nove di sera, perché tanto è aperto 24 ore su 24.
Dall'altra parte, però, ho una voglia incredibile di riabbracciare le mie amiche e tornare a divertirmi all'italiana, stare sempre fuori, bere il caffè o fare aperitivo al bar. Ma ho anche paura di tornare.
Forse in realtà voglio tornare per vedere cos'è cambiato, ritrovare i miei amici e riscoprire gli aspetti che amavo della mia vita, ma ho paura che dopo un paio di settimane sarò già stufa. In fin dei conti, e basta leggere i miei primi post per ricordarselo, io non vedevo davvero l'ora di partire e lasciare la mia vita, e cosa mi dice che una volta tornata non sarà lo stesso? Una parte di me spera che qualcosa cambi, ma una parte di me ha il terrore che non sarà cambiato niente, e probabilmente sarà così. E poi, anche se le mie amiche più strette si sono sempre fatte sentire e anzi, siamo diventate pure più close, ho come paura che mi sentirò un po' esclusa. D'altronde, in ogni caso, avrò un buco di dieci mesi in cui la mia vita è stata messa in stand-by, mentre la vita dei miei amici è continuata. Ora le mie amiche escono con un nuovo gruppo, e ho paura che non riuscirò a sentirmi inclusa perché mi sarò persa troppe cose. 
Ricordo l'attività del baule e del freezer all'orientation di Intercultura, dove dovevi decidere cosa lasciare che cambiasse e cosa "congelare". Alla fine, però, è impossibile fare in modo che le relazioni con le persone rimangano le stesse, perché in dieci mesi cambiano molte cose. Il punto è, in meglio o in peggio?
Ad ogni modo, spero che aprile sia bello come marzo, quindi ora vi saluto e mi inoltro nel mio nono mese in America.

Voto del mese: 9 1/2

Lavinia 

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