domenica 25 maggio 2014

Yearbook, college graduation and the beach

Ciao belli!
Durante questa settimana non è successo niente di particolarmente interessante, perciò non racconterò tutte le giornate nei minimi dettagli. A scuola questa settimana era senior week, quindi i senior potevano saltare le lezioni e cazzeggiare per tutta la settimana, con tanto di cafeteria riservata solo a loro e decorata ogni giorno con un tema diverso. Non capisco perché noi ci spacchiamo il culo cento volte di più degli americani, ma non abbiamo né senior week né senior power di alcun genere. 
Lunedì a scuola Anna mi ha portato Allegiant, il terzo e ultimo libro di Divergent, e l'ho divorato. L'ho finito mercoledì sera, e non esagero quando dico che ho pianto per un'ora intera, ma non solo lacrime, stavo proprio singhiozzando. Il mio problema è che quando leggo un libro o guardo un film o una serie tv che mi piace particolarmente, divento talmente coinvolta nella storia che non sono capace di dire "Ma sì, è tutta finzione", e di conseguenza ogni volta che pensavo ad Allegiant mi veniva da piangere, ahaha. 
Martedì a scuola hanno distribuito l'ultima edizione del giornalino della scuola, e c'era un'intervista a tutti gli exchange students della scuola. E da dove hanno scritto che vengo? VIENNA, ITALY. Cioè boh, l'ignoranza siamo noi!
Giovedì a scuola abbiamo ritirato lo yearbook! È bellissimo, e ci tenevo a prenderlo perché sarà un bel ricordo del mio anno alla Carrboro High. Poi vediamo... A study hall c'era un supplente cattivissimo che non lasciava uscire nessuno, quindi io che di solito vado in biblioteca per usare i computer sono dovuta rimanere in classe a girarmi i pollici. Ah sì, giovedì mi è anche arrivata la lettera di intercultura con la data di ritorno: faccio New York - Francoforte e Francoforte - Malpensa, e atterro in Italia alle 13.35 del 2 luglio. Il problema è che il primo volo è alle dieci di sera e noi arriveremo in aeroporto alle cinque di mattina, per cui dovrò stare diciotto ore in aeroporto a non fare nulla. Bello! 

 Yearbook

Yearbook pic

Venerdì a inglese abbiamo avuto lo speakeasy party. Praticamente dato che abbiamo appena letto The Great Gatsby ci siamo vestiti come un personaggio famoso degli anni venti, e venerdì mattina abbiamo dato una piccola festa in classe in cui dovevamo indovinare quali personaggi eravamo. Sempre venerdì dalle 10.15 alle 11.45 tutte le classi hanno assistito alla senior assembly, che in pratica penso fosse la prova generale della graduation.

Io, Kara, Anna, Katie Rose e Sarah

Io e Morgan

Ah sì, la host mom è andata in posta a spedire il primo pacco, e non è costato una cifra esorbitante quindi sono contenta. Quando la scuola finisce manderò con calma il secondo pacco. Sabato mattina ci siamo dovuti svegliare alle sei per andare alla graduation del mio host brother, che iniziava alle nove ed è a un'ora da dove abitiamo noi. Non è stato niente di che, soprattutto perché hanno chiamato sul palco tutti i 1200 studenti, quindi vi lascio immaginare la noia. Mi ha un po' lasciata perplessa il fatto che all'inizio della cerimonia la preside del college abbia invitato tutti a pregare. Non mi sembrava il caso, dal momento che non eravamo a messa e non tutti sono cristiani, pure quando alla fine della cerimonia hanno detto "god bless". Boh, se volevo pregare andavo in chiesa, no? Poi ovviamente ci siamo alzati per cantare l'immancabile inno americano, e alla fine un sacco di gente ha urlato "woohoo!", ci mancava che qualcuno urlasse "'Murica, y'all!".
Dopo la cerimonia saremmo dovuti tornare a Chapel Hill per pranzo, ma l'host brother si era dimenticato di sostituire la batteria della macchina, e quindi eravamo in sei con una macchina da cinque. Io, la host mom, la host zia ed Helen abbiamo dunque dovuto aspettare un'ora mentre l'host dad e l'host brother cambiavano la batteria. Alla fine abbiamo pranzato alle quattro e, come ciliegina sulla torta, a dieci minuti da casa abbiamo bucato una ruota. Giuro è stato troppo comico. Io e la host mom siamo dunque tornate a casa a piedi, così mi ha potuta accompagnare a Raleigh a casa di un volontario di AFS che aveva organizzato un weekend a casa sua per alcuni exchange students, dato che questo weekend è più lungo perché domani è Memorial Day (per me no perché la mia scuola l'ha usato come make-up day a causa dei giorni persi per la neve). Verso le sei sono dunque arrivata a casa del volontario, ed ero l'ultima arrivata perché gli altri erano lì già dalla sera prima. Eravamo io, Pair, Paulina, Marina, Jaz, Malik, e due che non conoscevo che si chiamavano Kipp e Ally. Per tutta la serata mi hanno fatto credere che fossero due exchange students dal Ghana e dalla Svezia, ma poi mi hanno detto che Kipp è l'host brother di Malik, e Ally è la morosa di Malik. Io ovviamente ci ero cascata come una cogliona, ahaha. Siamo andati al cinema a vedere The Other Woman, film molto carino, e poi siamo tornati a casa e abbiamo passato il resto della serata a guardare qualche altro film.
Stamattina ci siamo svegliati presto e siamo andati alla spiaggia di Wilmington, che era molto più carina di quella a cui ero stata durante lo spring break, anche se alla fine preferisco la riviera romagnola. Abbiamo fatto il bagno nell'oceano, e ci siamo ustionati nonostante abbiamo usato la crema solare 50. Ora sembro un gamberetto.

Bene, ora vi lascio perché sono distrutta e domani purtroppo devo andare a scuola, mentre quegli sfigati dei seniors hanno lo skip day quindi possono fare berna.
Un bacione,

Lavinia

domenica 18 maggio 2014

Nobody said it was easy

Finalmente riesco a trovare un momento in questa giornata per aggiornare.
Ieri ho avuto la pre-return orientation. Fa strano sapere che è stata l'ultima orientation, e ha fatto ancora più strano quando ho salutato quegli exchange students con cui non sono molto legata, e che di conseguenza non vedo molto spesso, dicendo "ci vediamo il 30 giugno." In più Pedro e Hanne partono prima, perciò è stata l'ultima volta che li ho visti, ed è stato strano, anche se non sono molto legata a loro.
Dunque, l'orientation è durata solo un paio d'ore, e prima ci hanno parlato delle cose pratiche, del tipo fare le valigie e sistemare le faccende burocratiche con la scuola, per poi passare alla parte psicologica. In generale abbiamo parlato delle nostre impressioni sulla cultura americana (la famosa attività dell'iceberg torna alla riscossa), e abbiamo riflettuto su come la cultura americana ci abbia cambiati e come ci riabitueremo alla cultura del nostro paese. Faccio un esempio: ora per me è normale camminare per strada e urlare a una sconosciuta "I love your dress!", mentre in Italia nessuno lo farebbe. Quindi la domanda è: continuerò a farlo anche in Italia, o mi riadatterò? Non lo so ancora, e questo è solo un esempio, ma in ogni caso quest'esperienza mi ha cambiata e non avrebbe senso tornare esattamente come prima.
Ieri sera sono andata a vedere Neighbors con Linnea. Aspettavamo quel film da tre mesi e non ci ha deluse, in più Zac Efron e Dave Franco sono dei fighi da paura. Dopo il film Linnea è rimasta a dormire a casa mia, e all'una e mezza ci è venuta fame perciò abbiamo preparato pumpkin cupcakes con l'host dad, ahaha.
Oggi ho lavorato tutto il giorno a un compito di inglese, e poi sono andata da Walmart a prendere la bandiera americana da far firmare a scuola. Spero che non si offendano se gli chiedo di firmarla, perché qua alcuni sono così legati alla bandiera che considerano un sacrilegio scriverci sopra. In teoria la bandiera non dovrebbe nemmeno toccare terra, mai. Bah, 'Murica.

E ora passiamo alla riflessione che volevo fare nel post precedente, ma che ho posticipato perché l'avrebbe reso troppo lungo. Ho paura che la mia voglia di tornare sia solo apparente. Non è nemmeno l'aggettivo giusto per descriverla, perché la voglia di tornare c'è, quindi non è solo apparente. Il problema è che sento di avere voglia di riscoprire quelle cose che ho imparato ad apprezzare stando via, ma ho paura di ritornare alla normalità, alla monotonia. Cosa succederà quando la fibrillazione dei primi giorni sarà finita e tutto tornerà noioso come prima? Non voglio tornare alla routine, e ai problemi. Qua è come se fossi in un mondo parallelo, in cui tutto ciò che riguarda il mondo reale è in stand-by. Quando tornerò però dovrò riprendere in mano la mia vita e pensare alle cose importanti. Avrò l'ultimo anno di liceo, l'università... Qua non devo pensare a nulla di tutto ciò.
Ho solo 43 giorni qui, e comincio a sentirli come un tempo davvero limitato. Vorrei ricominciare tutto da capo, a partire da quel 20 febbraio 2013, quando ricevetti la notizia che sarei andata negli Stati Uniti, dalle orientation, e da quell'emozione mano a mano che la data della partenza si avvicinava. Vorrei poter rivivere l'American Halloween, il Thanksgiving, l'American Christmas.
Vi lascio con questa canzone, che mi sembra giusta per questo post (metto la versione di Glee perché mi piace di più)
Bacioni,

Lavinia

ps: Il titolo avrebbe dovuto essere "Oh, take me back to the start", ma lo avevo già usato in precedenza.


venerdì 16 maggio 2014

Just a nice week

Prima di parlare della settimana, ho notato che i nomi della maggior parte delle materie qui in America sono abbreviati. Vi faccio un elenco:
Honors US History --> HUSH
AP US History --> APUSH
Precalculus --> Precal
Calculus --> Calc
Statistics --> Stat
AP Environmental Science --> APES
Comparative Government --> Comp Gov
Human Geography --> HuG
Chemistry --> Chem
Biology --> Bio
AP Literature --> AP Lit

Ma non c'è da stupirsi a dire il vero, dato che TUTTO qua è abbreviato. Seriamente, circa il 50% dei nomi hanno un'abbreviazione. Persino le parti del discorso! Per esempio:
with --> w/
without --> w/o
because --> bc

E ora posso cominciare a raccontare la settimana.

Lunedì il profe di precal ci ha dato il test che abbiamo fatto la settimana scorsa. Ho preso C, oops! Ma tutti hanno preso C, D o F quindi playa. E poi sono le ultime settimane di scuola quindi vi pare che mi metto a studiare ora?
Domenica Masaya mi aveva chiesto se potevo dargli un passaggio all'orientation di sabato, ma non potevo dato che io sarei andata in macchina con la volontaria di AFS. Masaya ha dunque chiesto a lei, ma lei non aveva più posto e i suoi host parents non potevano portarlo, perciò mi ha detto che avrebbe provato a saltare l'orientation, anche perché le trova noiose. Non capisco davvero il motivo, io amo le orientation. Sono interessanti e divertenti, e inoltre sono un modo per noi exchange students di incontrarci, dato che abitiamo lontani. Boh, evidentemente se ne frega altamente.
La sera io e l'host dad eravamo da soli per cena, quindi ovviamente abbiamo ordinato la nostra pizza sausage e pepperoni da Domino's, e poi abbiamo preparato i cookies e guardato "E' Complicato", che è pure il film preferito mio e di mia mamma.
Di martedì non ricordo nulla, a dire il vero, perciò lo salto.
Mercoledì io e Linnea abbiamo parlato del mio imminente ritorno. Ha detto che quando me ne andrò sarà tristissima, e vorrebbe che restassi anche l'anno prossimo. Abbiamo anche parlato di quando ci siamo conosciute a inizio anno, quando Katie Rose mi aveva invitata a sedermi con loro a pranzo, e poi avevamo scoperto di avere theatre class insieme. Ha detto che non immaginava che saremmo diventate così amiche, e a dir la verità neanch'io lo pensavo. E' strano pensare ad alcune persone con cui parlavo a inizio anno, ma con cui alla fine non ho mai legato. Linnea ha detto che l'anno prossimo proverà a venire a Verona come regalo di graduation, e penso che non sia così impossibile che succeda, dato che i suoi sono piuttosto benestanti e qua quando ti diplomi ricevi regali anche molto costosi. Spero davvero di riuscire a tenermi in contatto con le persone che ho conosciuto qui, ma ho il terrore di perdere tutti di vista e di essere dimenticata. Perché alla fine si promette tanto, ma non si mantiene. Prendiamo come esempio i ragazzi che ho conosciuto in crociera ad agosto, non li sento da novembre, ed erano loro che continuavano a dire che avremmo dovuto restare in contatto! L'idea di partire mi fa paura, perché non ho nessuna garanzia di quando e se ritornerò qui, e ho ancora meno garanzie di rivedere le persone che ho conosciuto.
Giovedì, rullo di tamburi, ho finalmente provato un peanut butter and jelly sandwich! In genere il peanut butter non mi fa impazzire, ma non potevo dire di aver vissuto negli Stati Uniti senza averlo provato! Non era male, ma la nutella non la batte nessuno, sorrynotsorry.
Stamattina ho avuto la forza di alzarmi dal letto solo perché sapevo che era venerdì. A english class ci siamo seduti con le sedie in cerchio per parlare di "The Great Gatsby", il libro che abbiamo appena finito di leggere. Mi è piaciuto davvero tanto, ma il finale mi ha distrutta.
A theatre class ho chiesto a Linnea se ha intenzione di prendere theatre 2 l'anno prossimo, e mi ha detto che probabilmente non lo prenderà. Allora ho cominciato a chiedere a tutti in classe se l'anno prossimo prenderanno theatre 2, anche perché molti in classe sono senior quindi l'anno prossimo non ci saranno. Per ora so solo che Thomas sarà in theatre 2 e che Ms. Stegall ha fatto delle specie di "audizioni" per freshmen che non hanno preso theatre 1 quest'anno, in modo che l'anno prossimo possano passare direttamente in theatre 2. Quanto vorrei poter rimanere per esserci anch'io.
Oggi mi è venuta una depressione e una voglia di rimanere pazzesca e avevo intenzione di parlarne in questo post, ma verrebbe troppo lungo quindi aggiornerò domani, e parlerò anche dell'orientation (che sarà anche l'ultima, che tristezza...)
Vi lascio qua sotto il trailer di The Great Gatsby (sì lo so ormai sono fissata), ve lo metto in inglese perché in italiano davvero non si può sentire.


Un bacione,

Lavinia


domenica 11 maggio 2014

Praaaaaam!

E anche il prom è finito. E' stata davvero una bella serata, ma vi racconterò tutta la giornata per bene (vedi Ale che mantengo le promesse di scrivere il blog? <3)
Ieri mattina come prima cosa mi sono fatta le unghie. Ho deciso di farmele da sola, così ho semplicemente messo dello smalto blu e fatto delle decorazioni con un po' di bianco. Poi sono andata con la host mom a prendere la boutonniére per Simon, ossia il fiore da mettere sulla giacca, perché per tradizione la ragazza prende la boutonniére per il ragazzo, mentre lui prende il croussage (scusate se non l'ho scritto bene, ma non so il francese), ossia il fiore da mettere al polso della ragazza. Da mezzogiorno alle tre mi sono occupata dei capelli. Li ho stirati e ho tentato di fare i boccoli, ma ci ho messo una vita e non sono venuti bene come avrei voluto. Poco male, alla fine mi interessava che resistessero un paio d'ore per le foto, poi avrebbero potuto andare a farsi benedire ahaha. Alle tre e mezza sono andata a casa di Linnea a prepararmi insieme a lei e Katie Rose.



Alle quattro e mezza è arrivato Keegan, il date di Linnea, e alle cinque è arrivato Simon. Abbiamo fatto qualche foto lì e poi siamo andati a casa di Ryley, dove c'era già il mio host dad perché voleva farci delle foto anche lui. Dopo le foto io, Simon, Ryley, Jacqueline e i loro date siamo andati a cena, e nonostante fossimo vestiti eleganti ce ne siamo fregati e abbiamo mangiato hamburger e patatine ahaha. Al ristorante siamo stati raggiunti da Ruth, un'amica di Ryley, e una sua amica, così dopo cena siamo andati a fare altre foto nel giardino dell'università.

Io e Ryley

Alle otto e mezza siamo finalmente arrivati al prom, che si trovava al country club di Chapel Hill. La location era proprio bella, c'era una grande stanza con la pista da ballo e altre due stanze più piccole, e poi c'era il giardino, che era perfetto per prendere un po' d'aria dopo aver ballato. C'era anche un photobooth, ossia la cabina delle fototessere, e così ci si poteva fare foto buffe.


La musica era decisamente migliore di quella che c'era allo snowball, è stato bellissimo quando abbiamo ballato il wobble (voglio assolutamente far conoscere questa canzone in Italia). In più questa volta c'erano tutti i miei amici, e ora rispetto a febbraio conosco molte più persone quindi ho ballato con un sacco di gente. Insomma, mezzanotte è arrivata troppo in fretta.
Dopo il prom volevamo andare al bowling, ma Ryley e Jacqueline se ne sono andate dal prom dopo solo un'ora perché si annoiavano (della serie, come sprecare i soldi), quindi alla fine io e Simon siamo andati con due suoi amici a mangiare qualcosa e poi mi ha riportata a casa. Insomma, tutto perfetto, finché prima di salutarmi Simon ha provato a baciarmi -.- per fortuna mi sono spostata. Ma cristo santo, è tanto difficile andarci solo come amici? E meno male che a Ryley aveva detto che non gli piacevo! Spero che adesso la situazione a theatre class non diventi imbarazzante.
Beh, a parte questa piccola, imbarazzante parentesi, posso giungere alla conclusione che il prom sia stato una delle serate più belle di quest'anno. Ho ballato e mi sono divertita tantissimo con i miei amici.
Ora vi lascio con qualche foto.
Bacioni,

Lavinia












mercoledì 7 maggio 2014

Nove mesi in North Carolina

Hola people!
Prima di passare al post dei nove mesi, voglio raccontare della giornata del mio (late) birthday.
La mia host family ha la tradizione che quando qualcuno della famiglia compie gli anni si fa colazione tutti insieme, dato che gli altri giorni ognuno fa colazione per conto suo. Quindi, dato che il giorno del mio compleanno non ero a casa, abbiamo rimandato la colazione a lunedì mattina.
La giornata a scuola è passata tranquilla e noiosa, ormai davvero non ce la faccio più a trascinarmi da una classe all'altra. Dopo scuola, verso le sei, Katie Rose, Linnea e Ryley sono venute a casa mia, e poi siamo andate con gli host parents, Helen e Wynne a cena in un ristorante giapponese per il mio compleanno. Quel ristorante è una figata! Praticamente c'è uno chef personale ad ogni tavolo che cucina tutto davanti ai tuoi occhi! Il cibo era buonissimo. Dopo cena siamo tornati a casa per la torta e i regali. Ho ricevuto un portachiavi e un braccialetto da Helen, una gift card di iTunes dall'host dad (yay!), una maglietta dalla host mom, un'altra maglietta da Wynne e una canotta da Ryley. Katie Rose e Ryley mi hanno scritto dei biglietti d'auguri tenerissimi!



  Fiori mandati dai miei genitori <3

 Food is life


Insomma, un diciottesimo tranquillo tranquillo, ma mi sono divertita, e ho realizzato che Linnea, Ryley e Katie Rose mi mancheranno tantissimo.

Oggi non è successo niente di particolare. Non sopporto più storia, odio quella classe! La profe vuole farci fare attività ogni giorno, mentre io che sono pigra vorrei solo prendere appunti. A inglese invece stiamo leggendo The Great Gatsby, e stiamo anche guardando entrambi i film, cioè la versione del 1974 e quella del 2013. Personalmente preferisco quella del 2013, perché adoro la colonna sonora e in genere non mi piacciono i film vecchi. Oggi abbiamo guardato una parte della versione vecchia, e non vedo l'ora di vedere quella nuova domani in classe.
A pranzo Linnea era incazzatissima con le gemelle (le sue migliori amiche), perché all'ultimo momento hanno deciso di andare da un'altra parte a mangiare prima del prom, perciò ora Linnea non sa cosa fare. Per quanto mi riguarda, una parte di me spera che questo weekend arrivi in fretta, perché tutta la faccenda del prom è davvero stressante. Millemila cose da organizzare, non ci si capisce niente.

E ora passiamo alla parte filosofica. Qualche settimana fa la mia amica Sara mi ha scritto "tra poco torni!". Mi fa stranissimo quando la gente me lo dice, perché una parte di me non realizza ancora che oggi siano nove mesi. Nove mesi lontana da casa, nove mesi di vita americana. Ho solo un altro mesiversario, e poi a luglio sarò a casa. Manca solo un mese e 23 giorni. E' pochissimo! Anzi, diciamo che dipende dai giorni. Quando sono felice lo percepisco come poco tempo e vorrei rimanere di più, mentre quelle giornate in cui la nostalgia si fa sentire mi sembra un'eternità. Se mi chiedessero di descrivere l'anno all'estero con una parola, sicuramente sarebbe bipolarismo, almeno per me.
E' strano perché negli ultimi giorni sto pensando alla mia vita qua, e soprattutto a quelle piccole cose a cui mi sono dovuta abituare, quelle cose con cui ho dovuto imparare a convivere per un tempo che pensavo indeterminato, dato che consideravo dieci mesi un lunghissimo lasso di tempo. Ora mi rendo conto che tra due mesi non dovrò più conviverci. Non avrò più una casa disordinatissima, non sarò più costretta a stare in casa perché non ho la macchina, non avrò più un gatto che mi sveglia alle sei ogni mattina, e questo mi ricorda quanto il tempo sia volato.
Ho sempre pensato al ritorno come un evento lontano, quasi irraggiungibile, quasi come non mi riguardasse nemmeno. Leggevo i blog degli anni scorsi e vedevo il ritorno come qualcosa a cui non avrei dovuto pensare, perché sarebbe stato alla fine della mia esperienza. E ora mi rendo conto che la mia esperienza è quasi finita per davvero, e che fra soli 55 giorni toccherà a me provare le emozioni del ritorno. Lasciare tutto, arrivare all'aeroporto, sentir parlare italiano, riabbracciare i miei, rivedere le mie amiche, ritornare nella mia città.
E' un continuo mix di emozioni. Ci sono tante cose per cui resterei qui, ma allo stesso tempo se penso al ritorno non vedo l'ora di fare tutte le cose che mi mancano della mia vita italiana. Nonostante gli sbalzi d'umore continui, posso però dire di aver raggiunto un equilibrio qui. Mi sono costruita una vita e amicizie che non vorrei lasciare, e questo era il mio obiettivo. Non potrei mai pentirmi di aver intrapreso quest'esperienza, perché mi sta servendo sotto tutti i punti di vista. Ho incontrato persone meravigliose, ho scoperto una nuova cultura, e allo stesso tempo sto riscoprendo la mia. Per non parlare di quanto quest'esperienza ti renda più forte. Quando sei lontano da tutto, devi rimboccarti le maniche, mandare giù qualche rospo, e tirare fuori le unghie. Prendiamo per esempio un abbraccio, un semplice abbraccio che ero abituata a ricevere da mia mamma, da mia nonna o dalle mie amiche. Ho sempre dato gli abbracci per scontato, ma ora darei non so cosa per avere un vero abbraccio, uno di quelli soffocanti. Gli americani spesso si salutano abbracciandosi, ma sono abbracci freddi, distaccati, quasi dati per convenzione. Le uniche persone che abbiano saputo darmi un vero abbraccio in questi nove mesi sono Paulina e Josie. Con le altre persone non c'è abbastanza confidenza. O forse non è la loro cultura.
Personalmente mi sento fiera di me stessa per aver superato questi nove mesi, ossia la maggior parte del mio anno, con le mie forze.
Penso che questo post sia diventato eccessivamente lungo, perciò mi fermo qua per oggi. Nel prossimo post vi racconterò del prom, dato che è tra soli tre giorni. Spero che sia una bella serata!
Vi saluto mentre mi inoltro nel mio decimo mese (vacci di già?) della mia vita americana.
Un bacio,

Lavinia

domenica 4 maggio 2014

I love Washington D.C.

Helloooo people! And... May the Fourth be with me! (solo chi conosce bene Star Wars capirà)
Buon compleanno a me e a Giulia!
Ora sono diciottenne, e anche se qua non mi cambierà nulla è comunque strano essere arrivata ai famigerati diciotto anni, a volte tanto desiderati. Una cosa positiva di avere diciotto anni è che quando tornerò potrò trasportare persone sul mio motorino senza che me lo sequestrino, lol.

Sono appena tornata dalla gita a Washington DC con AFS, e mi sono letteralmente innamorata di quella città. New York ha strade strette ed edifici altissimi, mentre a Washington le strade sono enormi e gli edifici bassi e larghissimi. In più tutto è bianco e pulito, molto professionale! Infatti Washington è più una business city.
Siamo stati ospitati da alcune famiglie che vivono ad Alexandria, che si trova a un paio di miglia da Washington. Siamo arrivati giovedì sera verso le otto e mezza. Venerdì mattina siamo andati al museo sull'olocausto, che è stato molto intenso e toccante, e poi abbiamo visitato il bureau of *somethingthatIdontremember* and printing, in pratica dove stampano le banconote, e abbiamo visto tutto il processo di come vengono stampati i dollari. Verso l'una ci siamo divisi, ed io, Josie, Jazmin, Raphael e David siamo andati a mangiare e poi a vedere i vari memorials, per esempio quello di Lincoln, Martin Luther King, seconda guerra mondiale, guerra del Vietnam e guerra di Corea. La sera siamo tornati dalle famiglie, ed io, David, Josie e Paulina abbiamo cenato con la nostra host family seguendo il rituale ebraico. È stata una bella esperienza! 
Sabato mattina abbiamo fatto il tour del Capitol, cioè la sede del governo americano, e poi abbiamo avuto il resto della giornata libero. Io, Paulina, Pair e Jazmin siamo andate a visitare l'Air and Space Museum, e poi siamo andate all'Hard Rock Café e a vedere qualche negozio. Alle sei ci siamo trovati tutti a casa della nostra host family, e abbiamo festeggiato il mio compleanno in anticipo con una torta al cioccolato buonissima preparata dalla host mom! È stata stra tenerina! Poi siamo andati in Old Town Alexandria per cena e a fare un giro. Alexandria mi è piaciuta, una bellissima cittadina! Siamo tornati verso le dieci e mezza e io, Josie e Paulina siamo salite subito in camera, ma abbiamo aspettato mezzanotte e Paulina mi ha fatto un video con snapchat mentre tutte e due mi saltavano addosso per augurarmi buon compleanno. Mi sono stra divertita con loro, e inoltre ho potuto sfogare la mia voglia di abbracci, di quelli veri. Credo che siano ciò che mi manca di più, perché alla fine qua tutti si abbracciano in modo abbastanza superficiale.
Stamattina abbiamo salutato le host families e poi siamo andati all'Arlington Cemetery, dove sono sepolti tutti i soldati e veterani dell'esercito americano. Abbiamo visto anche il cambio della guardia, anche se a dire il vero non capisco cosa ci sia di così interessante nel cambio della guardia. Verso le 11 siamo partiti e per pranzo ci siamo fermati da Wendy's. Ho mangiato più fast food in questa settimana che in tutti i nove mesi passati qui, e non sono nemmeno andata in palestra perciò questa settimana è stata proprio una fat week. Ma mi rimetterò subito in riga, infatti ora aspetto di digerire e poi vado in palestra, dato che domani non avrò tempo.
Vi metto un po' di foto del weekend:





Ora, purtroppo, mi tocca studiare storia perché domani devo recuperare un test che la mia classe ha fatto venerdì, ma tanto so già che non studierò.
Vorrei ringraziare mia mamma per la bellissima lettera che mi ha mandato per il compleanno, e vorrei ringraziare anche i miei compagni di classe, che mi hanno mandato un video bellissimo in cui mi auguravano buon compleanno. Dio quanto mi mancate, non vedo l'ora di riabbracciarvi!
Bueno, alla prossima!

Lavinia (ora diciottenne!)