lunedì 15 settembre 2014

Don't cry because it's over. Smile because it happened.

Ciao lettori,

è passato così tanto tempo che non so neanche da che parte cominciare. Potrei andare in ordine cronologico, ma ho comunque paura di non ricordarmi tutto. Facciamo che vado con calma, anche perché essendo il post conclusivo di questo blog, dev'essere fatto bene.

Sì, è il post conclusivo, ma di questo ne parliamo dopo. Ora parliamo di com'è andata l'estate.

Estate?

Ah, s'intende quel periodo compreso tra giugno e settembre in cui dovrebbero esserci sole e caldo accompagnati da piscina, mare e abbronzatura? Perché io ho visto solo freddo polare e pioggia a catinelle. E già mi girano. Ammetto, però, che la fangirl nerd che è in me era un po' contenta che ci fosse spesso brutto tempo, così non mi sarei sentita un'asociale quando passavo i pomeriggi a guardarmi Once Upon A Time. Sono diventata drogata di quel telefilm. Ho guardato tutte e tre le stagioni in due settimane, passando pomeriggi interi in casa. Sapevo che sarebbe finita così, infatti inizialmente non volevo cominciare a guardarlo, ma alla fine ho ceduto ahaha.

A luglio però non ha fatto un tempo bruttissimo, infatti l'ho passato sempre fuori, snobbando altamente la scuola perché tanto avevo tempo. Il 18 luglio c'è stata la cena di bentornato/arrivederci di Intercultura, e questa volta eravamo noi i returnees. Non vi dico l'invidia per quelli che stavano per partire, come sono fortunati!

La prima settimana di agosto invece sono andata a Caorle con mia madre, due sue amiche e la mia amica Giulia. Abbiamo beccato la discoteca giusta giusta a cui siamo andate praticamente tutte le sere, e dunque è stata una bella settimana.




Ho trascorso il resto di agosto a dormire fino alle undici e mezza, passare il pomeriggio a studiare/fare i compiti (no scherzo, in realtà mi facevo le maratone di Once Upon A Time), e uscire la sera fino a tardi con i miei amici. Siamo andati per locali e sagre, e a ferragosto abbiamo fatto grigliata.
A proposito dei miei amici, vi racconto un po' come sta andando. Durante quest'estate sono uscita soprattutto con la mia compagnia di amici più grandi. La compagnia è cambiata molto, come ho già detto a luglio. Si sono aggiunte nuove persone, mentre altre non escono più con noi, ma mi trovo molto bene, dopo un primo impatto non molto positivo. Non sono uscita moltissimo con i miei compagni di classe, ma ci sono stati alcuni diciottesimi a cui sono andata.


Come ho detto ho anche passato un bel po' di pomeriggi a studiare, anche se sapevo che al colloquio con i professori non mi avrebbero chiesto gli argomenti. Almeno ora so bene o male cosa dovrò recuperare nel corso del primo quadrimestre.

E poi, alla fine di agosto mi è venuta la febbre. Così ho sprecato la penultima settimana di vacanze passandola in casa a vegetare. Nice.

Il 6 e 7 settembre invece c'è stato il Narritorno di Intercultura. E' l'ultimo incontro per gli exchange students, riservato ai returnees che hanno fatto l'annuale, per dare loro modo di parlare e riflettere sull'esperienza e per avere dei consigli su come raccontare l'anno all'estero. Si è svolto a Schio, in provincia di Vicenza, in un posto sperduto in mezzo alle montagne, e c'erano tutti gli studenti del Triveneto (Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli). E' stato abbastanza bello, ma alla fine non mi è servito granché. Insomma speravo in qualche consiglio migliore.

E poi è arrivato il giorno del giudizio. Il temuto colloquio con i professori è avvenuto il giorno 11 settembre alle 16. Penso che mi abbiano tenuta dentro una mezz'ora. Ero tesissima, anche perché c'erano tutti i miei professori di cui ne conoscevo solo tre, e c'era pure il preside. In più avevo paura di sbagliare a parlare in italiano, e non volevo dare una brutta impressione alla profe nuova. Quella di inglese mi ha chiesto di parlare delle materie che ho svolto in America, ovviamente in inglese, e poi mi hanno fatto parlare in tedesco, e ho fatto una figura di merda perché ho parlato come una bambina di due anni. Quella di scienze mi ha chiesto cosa ho fatto di chimica, e via dicendo. Alla fine è andato bene, ma non conta nulla perché ora dovrò recuperare gli argomenti nel periodo tra settembre e dicembre, e i crediti mi saranno assegnati in base ai voti del primo quadrimestre. Sarà davvero dura, infatti ho una paura pazzesca, e sono sicura che prenderò ansiolitici come caramelle.

Questo weekend sono andata a Parma dalla mia amica Chiara, così ho concluso l'estate nel modo giusto. Sabato sera siamo andate a ballare, mentre domenica abbiamo fatto un giro nel centro di Parma con i suoi genitori.




Oggi, invece, c'è stato il mio ultimo primo giorno di scuola. So già che sarà da morire, anche perché la profe di tedesco alla prima ora ci fa "Domani interrogo su quello di cui parliamo oggi, e faremo così ogni volta" per poi dire a fine lezione "Insomma, inizio MORBIDINO, ma quest'anno si lavora." Boh, a quanto pare abbiamo concetti diversi di inizi morbidini.
Beh, che dire? Ho una paura tremenda. Anche perché io inizio sempre con i migliori propositi, mi dico "Ma che ci vuole? Basta studiare" e poi puntualmente mando tutto a quel paese perché mi passa la voglia. Coraggio, però, solo un altro anno e poi sarà finalmente finita. Anzi, a dir la verità ci sarà l'università, ma se poi ti passa la voglia non succede niente perché tanto hai il diploma, ma finché non hai quello non puoi semplicemente dire "Mollo tutto e chi se ne frega," perché non vai da nessuna parte. La parola "maturità" è come una nebbia fitta che continuo a evitare per paura di affrontarla, ma so che prima o poi (più prima che poi) la dovrò affrontare per forza. Io punto all'80, poi si vedrà.

Per l'università non ho ancora le idee chiare. Io amo le lingue, perciò pensavo a mediazione linguistica a Milano o a Trieste. Sarebbe bellissimo altrimenti andare in un'università scozzese, di cui parlavo con Greta, ma non so. E' tutto un grande FORSE. Troppe cose a cui pensare. Spesso vorrei solo prendere quel dannato diploma e andarmene a vivere da un'altra parte. Spagna, Francia, Inghilterra... boh.

E così mi collego all'argomento "come ci si sente a essere tornati." Le prime due-tre settimane è stato fantastico perché era tutto nuovo, in un certo senso, ma dopo è subentrata la noia. Ci sono stati momenti in cui avrei dato oro per poter partire e fare un altro anno da un'altra parte. Magari saltando pure la maturità, ahaha.
Sento moltissimo la mancanza dell'America, più di quanto avrei immaginato. Ammetto con dispiacere di non aver avuto modo di sentire molto i miei host parents, mentre ho sentito un po' di volte Helen, che sta per partire per Madrid come ragazza alla pari da settembre ad aprile. Mi mando snapchat con Kara e Timothy, e poi ho sentito Katie Rose e Linnea un paio di volte su facetime, ma a causa del fuso orario ora è un casino. E' comunque difficile sentirsi spesso, perché in fin dei conti ora siamo tutti impegnati nelle nostre vite, e anche se ciò non significa assolutamente che non ci sentiremo più, che mi piaccia o no la mia vita è tornata a essere qui.

E dunque sì, questo è il post conclusivo di questo blog. Continuerei a scrivere, perché di altre avventure ce ne saranno, ma se lo farò non lo farò qui. Questo blog è stato il mio diario sull'esperienza in America, e finita l'esperienza, finisce il blog.

Quanto mi manca l'America. Esattamente come mi mancava l'Italia quando ero là, ma non è lo stesso. Alla mia vita italiana sapevo che ci sarei tornata, mentre la mia vita americana non tornerà più indietro.
All'inizio della mia esperienza non avrei mai immaginato che l'avrei detto, ma ora posso dire che è stato l'anno più bello della mia vita, e nonostante tutti i momenti difficili lo ripeterei mille volte. Non mi ricordo più i momenti di difficoltà e di solitudine; mi ricordo solo tutti i posti che ho visto e le persone meravigliose che ho conosciuto. Quando guardo le foto che ho fatto durante l'anno, ogni singolo scatto mi ricorda quell'istante come fosse ieri. Non mi pentirò mai di quest'esperienza, e la consiglio a tutti perché è qualcosa di unico e indimenticabile.

Non mi sembra vero, ma è arrivato il momento di concludere. Ringrazio tutti quelli che hanno seguito questo blog, o che ci sono anche solo passati. Sono contenta di averlo portato avanti nel corso di tutta l'esperienza, e se è stato utile a qualcuno, ne sono felice.
Concludo in definitiva con una frase che a parer mio si addice perfettamente.

Don't cry because it's over. Smile because it happened.

Lavinia.