venerdì 17 gennaio 2014

Halfway through.

Un numero: 163.
163 giorni fa sono arrivata negli Stati Uniti, tra 163 giorni torno in Italia. Sono ufficialmente a metà della mia esperienza. 
Dirò, ho sognato di partire per l'anno all'estero per così tanto tempo, che ora non mi sembra vero che metà del mio sogno se ne sia andato. 
Ora qui sto bene, ho capito che la nostalgia è parte dell'esperienza, almeno per molti di noi, e ci ho fatto l'abitudine. Sto raggiungendo un equilibrio tra scuola, famiglia, sport e amici. Prima pensavo che stare a casa il venerdì o il sabato sera significasse non avere una vita, ma ora ho capito che molti adolescenti qua non escono, perciò non mi disturba più di tanto. Avrò tempo di uscire con i miei amici quando tornerò. 
In quanto ad amicizie, ogni tanto esco con quelli del mio tavolo, e sto bene con loro. Mi hanno invitata ad andare a pranzo con loro lunedì perché siamo a casa da scuola, e credetemi quando vi dico che un semplice invito qui vale tantissimo. 
Ovviamente ci sono quelle giornate, come ieri, in cui vorrei essere a casa con la mia famiglia e i miei amici, dove posso sentirmi libera di arrabbiarmi e avere il muso se sono di cattivo umore senza sentirmi in colpa. Qua devi sorridere, perché a scuola non ci sono i tuoi amici e nessuno è obbligato a parlare con te, perciò devi cercare di essere il più gentile e amichevole possibile.
E in famiglia è la stessa cosa. Ti hanno aperto le porte di casa loro, offrendosi di ospitarti per un anno senza neanche conoscerti, perciò ti senti obbligato a essere sempre gentile. Dopo un po' è stancante.
Ma è proprio questa la sfida. Non si raggiunge mai un equilibrio, perché la più piccola cosa può rendere la tua giornata magnifica, come la può rendere orribile. Le piccole cose valgono davvero tanto, quando si è lontani da tutte le proprie certezze.
Cominci a realizzare di essere nella seconda metà della tua esperienza quando gli altri non ti chiedono più quando sei arrivato, ma quando dovrai tornare a casa. Mi è successo ieri a tedesco, quando Camilo mi ha chiesto qual è la data del ritorno. Sono rimasta a dir poco spiazzata, perché ho sempre pensato a giugno come a un giorno distante anni luce. Invece ora sono già a metà strada, e la gente non mi chiede più da quanto tempo sono qua, ma quanto tempo mi rimane da passare qui.
Una domanda che a volte mi capita di farmi è "ne valeva la pena?". Valeva la pena lasciare tutto per partire per l'ignoto? Valeva la pena affrontare i momenti di nostalgia? La risposta è sì, ne valeva la pena, perché quando ero in Italia volevo solo andarmene, ne avevo bisogno, e se non fossi partita me ne sarei pentita. Ora che sono lontana dalla mia vita ho avuto modo di apprezzare tutto quello che ho in Italia, così quando tornerò potrò riprendere in mano la mia vita e viverla al meglio, senza odiarla. Inoltre, ho realizzato che gli Stati Uniti non sono il mio ambiente ideale, quindi penso che non ci tornerò a vivere, cosa che prima era il mio sogno più grande. Ho capito che l'Europa è più adatta a me.
Qui sto bene, davvero bene. Ora ho le mie abitudini: scuola, sport, compiti, e magari un po' di tv. Prima non mi ci trovavo affatto, ma ora ci sto bene.
Ovviamente, da un lato non vedo l'ora di tornare. Uscire da scuola all'una e avere gran parte del pomeriggio libero, prendere l'autobus o il motorino e uscire con gli amici anche durante la settimana, passeggiare per il centro della mia città.
Molto spesso mi immagino il giorno del ritorno, l'emozione che proverò nel rivedere mia mamma, i miei nonni, le mie amiche. Sarà un mix di emozioni, perché allo stesso tempo avrò lasciato la mia vita americana per sempre.
Ora in teoria dovrebbe iniziare il bello dell'esperienza! Tutti dicono che la seconda metà sia la migliore!
Vi lascio con questa frase

"Most people think, being an exchange student is like a river that flows swift and sure in one direction. But I have seen the face of being an exchange student, and I can tell you: they are wrong. Being an exchange student is an ocean in a storm. You may wonder who I am or why I say this. Come, sit down and I will tell you a tale like none you have ever heard before."

Lavinia



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