lunedì 7 ottobre 2013

Due mesi.

Eccomi qua, a due mesi esatti dal mio arrivo negli Stati Uniti.
Il bilancio è sicuramente positivo. Qui mi trovo bene, e anche a livello sociale va molto meglio. Mi sto facendo degli amici, ho un tavolo fisso a pranzo e tutti i giorni qualcuno mi saluta nei corridoi. È ancora un po' difficile abituarsi al fatto che qua non escono mai durante la settimana e poche volte nei weekend, e quelle poche volte che escono non fanno pressoché niente, ma non è un problema.
Due mesi. A che velocità sono passati? Non saprei dirlo. Va a momenti. Alcune volte penso ai miei ultimi giorni in Italia e dico "Caspita, già due mesi fa!", invece altre volte dico "Sì, due mesi, ma ce ne sono ancora otto".
Non dico che voglio tornare, assolutamente no. Dico solo che otto mesi sono un sacco di tempo. Alcune volte mi sembra infinito, e non ho ancora raggiunto un grado di felicità qui da dire "solo otto mesi? Passeranno troppo in fretta". Per ora il tempo non sta volando, ma spero che cominci, perché significherà che sarò davvero al massimo della felicità. 
È ovvio che la nostalgia di casa c'è. Non mi manca la lingua, anzi ora mi sembrerebbe strano essere circondata da persone che parlano italiano e poter esprimere tutto quello che penso senza un minimo di difficoltà, ma mi mancano le piccole cose, che prima non notavo oppure addirittura non sopportavo. Sto scoprendo il mio orgoglio italiano, che prima era totalmente assente, sto scoprendo il mio amore per la mia città, che prima c'era ma non così intensamente, sto scoprendo il mio amore per gli italiani, così perfetti nella loro imperfezione. Sono questi i momenti in cui penso che questi otto mesi non passeranno mai.
Ma poi penso a ciò che quest'esperienza mi sta dando. Una nuova famiglia, nuovi amici, nuovi posti, nuovi ricordi. Quelle poche volte che penso che se fossi in Italia sarebbe più facile, poi mi accorgo che non è vero, perché mi ricordo che in Italia avevo la stessa sensazione: volevo scappare. E ora che sono a migliaia di chilometri di distanza, mi capita di voler scappare di nuovo, così ho capito che in realtà voglio scappare da me stessa, perciò in Italia non cambierebbe assolutamente niente. 
Non voglio che sembri che non mi stia trovando bene qui, perché è tutto il contrario. Diciamo solo che i volontari di intercultura avevano ragione a dire che il nostro umore durante quest'anno sarebbe stato un susseguirsi di onde. E io attendo con ansia l'onda alta.
Voto del mese: 8

Lavinia

Nessun commento: