sabato 7 giugno 2014

10.

E con oggi siamo a dieci. Anzi, se vogliamo essere precisi, con oggi siamo a 304 giorni qui, e 23 giorni al ritorno. Faccio davvero fatica a crederci, mi sembra impossibile che sia passato tutto questo tempo da quando ho lasciato Verona e ho preso quell'aereo. E invece eccomi qua, il 7 giugno, con l'ultimo "mesiversario," perché tra sole tre settimane tornerò a casa. 
Ieri mattina, dopo il final di matematica, Katie Rose, Kara ed io abbiamo realizzato che quella sarebbe stata la nostra ultima lezione insieme. Quando è suonata la campanella ci siamo dirette alle classi della quinta ora camminando a braccetto, e quando abbiamo dovuto separarci per andare nelle nostre classi ci siamo abbracciate in mezzo al corridoio. Katie Rose so già che la vedrò fuori dalla scuola, ma con Kara non sono così close come con Linnea e Katie Rose, perciò posso solo sperare che ci vedremo prima che io parta.
E' strano pensare che sarò qua ancora per tre settimane, ma probabilmente non vedrò più un sacco di gente che vedevo a scuola. D'altronde, si sa che molto spesso gli americani spariscono e non ti chiedono di trovarsi al di fuori della scuola. Però voglio organizzare un bonfire con alcuni dei miei amici prima che vada via, spero di riuscirci. Ma ora mi sto divagando. Si stava parlando dei dieci mesi.
Beh, che dire. Non voglio cadere nel banale, ma mi sembra davvero ieri. Tutto è passato a una velocità supersonica, ed è vero quello che aveva detto la volontaria del mio centro locale a gennaio: "Arriverà giugno prima che ve ne rendiate conto." Io davvero non me ne rendo conto. Cioè so che fra tre settimane torno, ma non realizzo che rivedrò tutti, e allo stesso tempo non realizzo che la maggior parte delle persone che lascerò qui non le vedrò mai più. Devo cercare di fare mente locale e realizzarlo, perché altrimenti non le saluterò per bene. Le saluterò come per dire "Ci vediamo presto", mentre nessuno mi assicura che le rivedrò. Sarà ancora più difficile di quando ho salutato i miei amici in Italia, perché con loro avevo la consapevolezza che sarei tornata e che li avrei rivisti, mentre ora è diverso. Sarà difficile per me tornare qui, e anche se tornassi, tutto sarebbe diverso. 
All'alba dei miei dieci mesi in America, però, posso davvero dire di essere contentissima della mia esperienza. E' vero, non sono andata a feste. E' vero, se fossi rimasta in Italia mi sarei di certo divertita di più. Ma sinceramente non mi interessa. Ho conosciuto persone a cui ora voglio bene e a cui so che mancherò, e questo per me è ciò che conta. Perciò, anche se una parte di me si sente pronta per tornare, un'altra parte di me non vuole assolutamente lasciare la vita che mi sono costruita qui in questi dieci mesi. 

Vi lascio con una bellissima citazione, tradotta in italiano da me.

"Un anno è passato e ora siamo sull'orlo del ritorno in un mondo dove saremo circondati dal paradosso di tutto e niente allo stesso tempo. In un paio di settimane daremo riluttanti i nostri abbracci e, combattendo le lacrime, diremo addio a persone che una volta erano solo nomi su un pezzo di carta, per ritornare da persone che abbiamo abbracciato e a cui abbiamo detto addio combattendo le lacrime prima di partire. Lasceremo i nostri migliori amici per tornare dai nostri migliori amici.
Torneremo nei posti da cui proveniamo, e torneremo alle stesse cose che abbiamo fatto l'estate scorsa e ogni estate precedente. Andremo in città lungo quella via familiare, e anche se saranno passati mesi, sembrerà che fosse stato ieri. Entrando nella tua vecchia camera, ogni emozione passerà dentro di te mentre rifletti su quanto la tua vita sia cambiata e sulla persona che sei diventato. All'improvviso realizzi che le cose che erano più importanti per te un anno fa, ora non sembrano importare più così tanto, e le cose a cui tieni di più ora, nessuno a casa le capirà completamente.
Chi chiamerai per primo? Cosa farai il tuo primo fine settimana a casa con i tuoi amici? Dove lavorerai? Chi sarà alla festa sabato sera? Cosa hanno fatto tutti negli ultimi mesi? Con chi della scuola ti terrai in contatto? Poi cominci a realizzare quanto le cose siano cambiate, e realizzi che la parte più difficile dell'essere un exchange student è bilanciare i due mondi completamente differenti nei quali ora vivi, cercando disperatamente di aggrapparti a tutto mentre cerchi di capire cosa devi lasciarti alle spalle.
Noi ora sappiamo il significato della vera amicizia. Sappiamo con chi ci siamo tenuti in contatto nell'ultimo anno e chi ci teniamo più stretti al cuore. Abbiamo lasciato i nostri mondi per avere a che fare col mondo reale. Ci sono state volte in cui ci siamo sentiti così impotenti, trovandoci a ore di distanza da casa quando sapevamo che le nostre famiglie e amici avevano più bisogno di noi, e ci sono state delle volte in cui sapevamo che avevamo fatto la differenza.
In poche settimane ce ne andremo. In poche settimane toglieremo le nostre foto, e impacchetteremo i nostri vestiti. Prenderemo i nostri ricordi e sogni e li metteremo da parte per ora, conservandoli per il nostro ritorno in questo mondo.
In poche settimane arriveremo. In poche settimane disferemo i nostri bagagli e ceneremo con le nostre famiglie. Guideremo a casa del nostro migliore amico e non faremo niente per ore e ore. Torneremo dagli stessi amici le cui email e telefonate a caso ci hanno fatto ridere e piangere durante l'anno. Riprenderemo vecchi sogni e ricordi, che erano stati messi da parte nell'ultimo anno. In poche settimane scaveremo nel profondo per trovare la forza e la convinzione di adattarsi al cambiamento e rimanere comunque vicini. E in qualche modo, in qualche maniera, troveremo il nostro posto tra questi due mondi.
In poche settimane."

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