martedì 21 maggio 2013

We are not perfect, are we?

Eccomi qua. Lo so sono passati solo due giorni dal mio ultimo post, ma mi sto annoiando perché ho finito di studiare Dante per la verifica di domani e nei prossimi giorni tra scuola e prove generali di danza sono pienissima di impegni, e poi ho voglia di scrivere.
Oggi pomeriggio sul gruppo facebook degli Exchange Students 2013/2014 una ragazza ha detto che ultimamente gli amici non la capiscono più, e che ora che mancano due mesi sta cominciando a rendersi conto di partire e stare via per un anno. Io non me ne sono ancora resa conto, perché altrimenti mi sarebbe mancato il respiro e mi sarebbe venuto un nodo allo stomaco per la paura. Sì, perché alla fine è normale avere paura, e so già che mi assalirà quando sarò sul punto di partire, perché comunque sarà difficile allontanarsi dalla propria vita, e non per una settimana, non per un mese, ma per un anno. E' tanto.
Ma alla fine so che sto facendo la cosa giusta, perché ritengo che questa esperienza sarà un modo per vivere davvero la mia vita. Non che finora non l'abbia fatto, ma vivere un anno all'estero è un'esperienza unica e irripetibile, e penso che quando tornerò mi sentirò completa e soddisfatta, perché avrò imparato cose che rimanendo in Italia non avrei potuto conoscere. So anche che la maggior parte delle persone che conosco non mi può capire, ma non pretendo neanche che sia così, perché finché non lo senti sulla tua pelle puoi solo immaginarlo, ma non comprenderlo fino in fondo.
Sto considerando l'opportunità di andarmene per un anno come un'occasione per cambiare gli aspetti di me stessa che odio e che non riuscirò mai a cambiare rimanendo qui. In particolare sono due le cose che vorrei cambiare, ma non me la sento ancora di parlarne, dato che pure io stessa faccio fatica ad accettarle. Posso solo dire che sono solo due, ma riescono a farmi odiare me stessa, e spero davvero di riuscire a migliorare e a risolvere i miei problemi mentre sarò via.
Sì dai, uno dei due problemi ve lo posso dire: sono anaffettiva. In realtà non sono totalmente insensibile, perché amo le mie amiche ed esprimo il mio affetto per loro; non sono invece capace di legarmi a una persona in particolare, di avere una relazione sentimentale, ecco. E nemmeno voglio averla. Il problema è che a volte sono felice di questo, mentre in altri momenti detesto me stessa perché mi sento sola e non so come risolvere la situazione.
Non ne parlo mai con nessuno, perché non mi piace aprirmi con le altre persone, ma voglio considerare questo blog come un diario, perciò voglio essere il più possibile sincera.
Bene, finito il post serio. Alla prossima!

Lavinia

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